Il Reame ai Confini del Mondo

IL PIRATA BARBABLU - ( L'AVVELENATRICE ), Isole Vergini

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mab66
view post Posted on 4/4/2010, 21:45




Nelle Isole Vergini, nei pressi della capitale, Charlotte Amalie, esiste l'ennesimo "Castello di Barbablu" (oltre al castello del pirata Barbanera). E, naturalmente, esiste una leggenda, anzi, più varianti di una leggenda, come spesso accade.
Personalmente, "credo" in questa. Perché è più plausibile - una storiaccia di corna e tradimenti pirateschi - perchè si discosta dalla trama canonica, certamente importata dal Vecchio Mondo. Perché i ruoli - le "funzioni" proppiane - ne risultano completamente ribaltati: la moglie (Mercedita) è l'assassina stragista (quanto involontaria...beh...sarebbe da discutere ), Barbablu accorre in suo soccorso come i fratelli nella fiaba di Perrault, giusto in tempo per strapparla al rogo (Perché il rogo? Perché aveva per complice una obeah?). La storia più antica sicuramente spiegherà (c'è sempre una coerenza narrativa, ancorché surreale, nelle leggende come nelle fiabe) perché il pirata affidi proprio alla moglie - e come un prezioso tesoro oltretutto! - la prova del corteggiamento (apparentemente) infruttuoso da parte delle amiche fedifraghe. Temo che il pirata abbia "consumato" e che Mercedita non sia stata l'affidataria della cassettina, ma la violatrice della solita proibizione, punto. E che si sia coscienziosamente vendicata, usando la magia nera, probabilmente. Sospetto che l'ardente desiderio di trasformare la storia popolare in una leggenda "buonista", ne abbia censurato notevolmente la "trama". E così, il pirata è puro ed innocente e salva la vita dell'amata moglie, le sette donne "meritano" la morte perché sono le "migliori amiche (sic! ) della sposa ingannata, Mercedita non è direttamente responsabile della strage perché non conosceva gli effetti del "misterioso" estratto d'erbe. E, comunque sia, viene punita con la morte, ancorché strappata al rogo.

Sul sito
http://turistipercaso.it
avevo trovato conferma al sospetto che, in realtà, il famoso "castello" non fosse che una torre di osservazione o di vigilanza.
Su Internet, però, ho letto anche una versione molto più banale e aderente alla storia tradizionale. Il nome del sito, comunque, spiegherebbe questa incongruenza con la tradizione realmente popolare.

"Il Bluebeard Castle, invece, fu costruito da Barba Blu per la sua amata, Mercedita. Alla scoperta della sua infedeltà la uccise e salpò per lasciare l’isola e mai più ritornare. Infatti la costruzione che ancor oggi si vede era una torre d’osservazione privata, un bastione di difesa ulteriore, oltre al Forte Cittadino di Fort Christian quando St.Thomas era già possedimento Danese. Bluebeard Castle è passato in mani private ai primi dell’800" .

www.isoleverginiusa.it



"IL PIRATA BARBABLU ( l'Avvelenatrice )"



( Isole Vergini )







Il pirata Barbablu qualche secolo fa ebbe la fortuna di sposare una creola di nome Mercedita, una donna per molti versi eccezionale, ma anche eccezionalmente curiosa.
Subito dopo le nozze, i due andarono a vivere in una casa nel posto oggi conosciuto come il Castello di Barbablu, nella parte orientale dell'isola Charlotte Amalie.
Barbablu, a causa del suo "lavoro", era costretto a trascorrere lunghi periodi lontano da casa, vuoi perché impegnato a inseguire un ricco e promettente vascello di sua Maestà britannica, vuoi perché ricercato dalla marina o da qualche suo ex compagno con il quale aveva diviso il bottino in maniera un po' "distratta". Comunque sia, il pirata si allontanava speso da casa; fu proprio in una di tali occasioni che Barbablu affidò in custodia alla moglie una cassettina di legno d'ebano, con i bordi lavorati in avorio e piccoli fiori fatti di tartaruga rossa.
" Mi raccomando, moglie mia, non aprire mai questa cassetta, in nessun caso! A meno che, e credo e spero che ciò non avvenga, io debba star via per oltre sei mesi senza farti avere mie notizie. "
Queste furono le sue ultime parole prima di partire per un'altra avventura sul Mar dei Caraibi
Mercedita rimase sola a governare la casa, che, per grande che fosse, riusciva sempre a tenere ordinata come il ponte del vascello del marito. Ma i giorni passavano. La monotonia delle faccende domestiche annoiava un po' la giovane moglie, che, durante i lavori di casa, passava e ripassava davanti alla misteriosa cassettina di Barbablu; e ogni volta pareva quasi che diventasse più grande e interessante, finché alla donna sembrò essere l'unico mobile della casa. Un giorno, dopo aver mangiato ancora una volta da sola, la ragazza decise di aprirla per vedere che cosa potesse mai contenere di così importante da richiedere tante raccomandazioni da parte del marito, che di solito era di poche parole.
Mercedita si fece coraggio, prese la chiavetta che era sulla mensola della sala da pranzo e aprì il cofanetto: rimase davvero colpita quando vi scoprì un mazzetto di lettere profumate legate con un nastrino rosso. Non avrebbe mai pensato che Barbablu, un uomo tutto sommato abbastanza rozzo, potesse essere tanto romantico da conservare le lettere di una donna. Ma, pensò subito dopo, quelle lettere non erano state scritte da lei anche perché non le aveva mai messe nelle buste, e per giunta con quel profumo. Non c'era che un modo per risolvere il dubbio: sciogliere il nastrino rosso e aprirle.
Mercedita rimase esterrefatta quando scoprì che quelle sette lettere erano state scritte dalle sue sette amiche del cuore.
' Che impudenza! Che sfacciataggine!', pensò la donna, e avevano fatto tutto senza mai dirle nulla. Che ipocrite!
Mercedita non sapeva proprio cosa fare, e comunque avrebbe preferito che quella storia non fosse mai cominciata, o almeno che non avesse più un seguito. Così decise di andare da Mimmy Lafrouche, una donna obeah che veniva dalla Martinica, molto brava a risolvere i problemi d'amore di ogni tipo. La donna le diede una bottiglia contenente un misterioso estratto di erbe che avrebbe dovuto far bere a tutte e sette le donne che aspiravano al cuore di suo marito; sicuramente, diceva Mimmy Lafrouche, tutto si sarebbe risolto.
Mercedita seguì alla lettera le istruzioni e il pomeriggio seguente invitò a casa le sue sette amiche per prendere un tè. Le donne parlarono del più e del meno, e, bevuto che ebbero quella strana bevanda, uscirono a fare una passeggiata e tornarono ognuna alla propria casa. Ma, una volta rientrate, le sette amiche cominciarono ad avere dei fortissimi dolori all'addome e nel giro di poche ore morirono tutte.
Quando Mercedita lo venne a sapere rimase di sasso. Sicuramente desiderava che quella storia terminasse, ma non a quel prezzo. Il rimorso è un animale che cominci a rodere dal più profondo del cuore, e poi sale su, fino alla gola, fino alla testa. Non c'era nient'altro da fare: andò alla caserma e si costituì.
Il processo fu brevissimo. La condannarono a essere arsa al rogo la mattina dopo all'alba, sulla spiaggia del paese.
Il sole stava sorgendo per l'ultima volta sulla cella di Mercedita quando i gendarmi vennero a prenderla. Non furono gentili con lei, la trascinarono via e la strattonarono fino a condurla al palo dove erano state sistemate le fascine. Fu legata con le mani dietro la schiena e le schegge del palo di legno le ferirono le mani. Pregò, e sussurrò parole dolci in direzione del mare, sperando che il marito le udisse.
Forse per amore, forse per una coincidenza, forse perché le parole dette sulle onde corrono più veloci, il vascello di Barbablu spuntò da dietro una lingua di roccia che proteggeva la spiaggia. Fu il panico, tutti fuggivano in ogni direzione, mentre i soldati preparavano un'improvvisa e inutile difesa: i pirati di Barbablu erano i più feroci di quelle isole.
In pochi minuti fu l'inferno. Tra esplosioni di archibugi e scintille del ferro delle spade, il rosso del sangue si sparse dappertutto sulla spiaggia. Dopo un po' la quiete ritornò sui corpi ormai senza vita.
Barbablu liberò la sua sposa dal palo del rogo e riuscì a fuggire col suo vascello.
A questo punto la leggenda si fa un po' confusa: alcuni dicono che il cuore della povera Mercedita non avesse retto allo spavento già quando era legata al palo, non riuscendo a vedere l'arrivo del suo uomo; altri invece pensano che la donna morì fra le braccia di Barbablu.
Il pirata Barbablu fu catturato sulla costa della Jamaica e impiccato da un capitano inglese.

Da : "Miti e leggende dei Caraibi"- C.Corvino, Newton Compton

Edited by mab66 - 9/11/2013, 17:03
 
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